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Chi comanda i tuoi soldi… comanda anche te.



Viviamo in un'epoca in cui il denaro sta cambiando forma. Non è più soltanto carta o monete, ma codice, algoritmo, sorveglianza o libertà, a seconda di chi lo controlla.


Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescente spinta da parte degli Stati e delle Banche Centrali verso la creazione delle cosiddette CBDC, Central Bank Digital Currencies. Ma in Europa, questa corsa ha preso una forma molto concreta: si chiama Euro Digitale.


La presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, ha dichiarato pubblicamente che dobbiamo "preparare la nostra moneta per il futuro".


Ma cosa significa davvero questa frase? In un recente servizio televisivo, è stato spiegato che a differenza di Bitcoin o altre criptovalute, l'Euro Digitale avrà:


  • Un emittente centrale, ovvero la BCE

  • Una garanzia di valore da parte della banca stessa

  • Una supervisione regolamentare


Tutto molto rassicurante, apparentemente. Ma dietro queste tre caratteristiche si nasconde il vero nocciolo della questione: il controllo.


Durante quel servizio, Andrea Filtri, co-head di Mediobanca Research, ha detto con grande chiarezza: "La valuta è uno strumento di potere che ogni economia egemonica utilizza per influenzare e dominare il resto del mondo".


E ha aggiunto che le banche centrali stanno portando avanti lo sviluppo delle loro valute digitali per difendere la sovranità monetaria. Perché? Perché l'avvento di progetti come Libra di Facebook o lo yuan digitale cinese ha scosso gli equilibri.


C'è paura che i cittadini inizino a usare valute alternative, sottraendosi al controllo delle valute nazionali. E se succedesse NESSUN governo avrebbe più nessun potere.


Ed è qui che Bitcoin entra in gioco.


Secondo la Human Rights Foundation, Bitcoin è uno strumento fondamentale per la libertà nei Paesi in cui i governi usano la finanza come arma di controllo. Non si parla solo di speculazione o investimenti.


Si parla di diritti umani. In molte aree del mondo, Bitcoin ha rappresentato l'unico modo per conservare valore, sfuggire alla censura o inviare denaro all'estero.


Bitcoin non ha un emittente centrale, nessuna banca lo controlla.


Nessuno può bloccare una transazione o impedirti di possedere un wallet.

Non ti chiede permessi, non ti chiede documenti.

Non ti conosce. E proprio per questo ti rispetta.


Certo, ci sono rischi. Ci sono frodi, truffe, ignoranza diffusa. Ma la tecnologia in sé è neutrale. Dipende da come viene usata e da quanto è consapevole chi la utilizza.


Le CBDC, al contrario, sono programmabili. Possono essere limitate geograficamente, possono avere una scadenza, possono essere collegate al tuo comportamento.


L'Euro Digitale, se adottato su larga scala, potrebbe consentire al sistema di sapere quando, dove e come spendi ogni centesimo. E, potenzialmente, decidere se puoi farlo o meno.


Tutto questo è presentato come innovazione, ma è anche un enorme esperimento sociale. E come ogni esperimento, può portare progresso o regresso.


Bitcoin invece ci chiede una cosa semplice: responsabilità. Ti mette in mano le chiavi del tuo denaro, ma non ti protegge se le perdi. Non ti giudica, ma non ti salva. Ti tratta da adulto.


La vera scelta oggi non è tra vecchio e nuovo. È tra controllo e libertà. Tra delegare tutto e imparare a gestire.


E questa scelta non riguarda solo i tecnici, gli investitori o gli esperti di finanza.


Riguarda ognuno di noi.


Il denaro non è più solo mezzo di scambio. È diventato una leva di potere.


Sta a noi decidere se subirlo o capirlo.


E se vuoi iniziare a capirlo, il primo passo è l'educazione. Non fidarti di chi urla più forte. Fidati di chi ti insegna a pensare con la tua testa.

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